Press Reviews / AB+

Jazzconvention
AB+ - Cold Voodoo
2018

Ritenuti portanti entro una formazione-tipo in àmbito jazz, sassofono e contrabbasso non vantano eccessive rappresentazioni in formula-duo e, dovessimo ricercare nella memoria discografica esempi a grandi firme, probabilmente non potremmo elencarne gran numero di esempi, fatte salve grandi espressioni, tali la coppia Sam Rivers / Dave Holland o più recentemente Evan Parker / Barry Guy, tacendo di altre dualità di varia caratura, di vita magari effimera ma che s'immaginano magari non rarissime.

Incarnano adesso tale formula dunque due esponenti del jazz elvetico, rodati partner entro un ampio range d'esperienze, che autorizzano una tale reinvestimento formale anche sulla scia dell'operato di così ponderosi predecessori, nel cui comune spirito è orientata almeno in parte la gamma di soluzioni (anti-) formali e di visuale estetica.
Una performance non certo di tono lieve né di partecipazione nominale, stante il clima interpretativo invece alquanto macerato e d'intensa sinergia, che pur lascia alquanto libera l'espressione individuale: tale quanto esplicitato dialogo fitto, svolto per trame sottili e compenetrazione, tra i vividi e sensibili sodali che nella bipartita performance non mancano di fissare parte dei tratti personali, come sortiranno l'ancia bruciante e l'esposizione torrida al sax alto di Tobias Meier, e le costruzioni effimere dello scultoreo contrabbasso di Silvan Jeger.
Neppure è la primissima volta che ci si affida ad un medium lo-fi e sfiziosamente vintage quale la musicassetta per la diffusione di materiali di pertinenza avant-garde, che in questi due motivati e laboriosi performer elvetici incontrano una coppia d'alfieri d'efficace e coinvolgente firma.

Aldo del Noce, 2018

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